Arianna la vetrina degli immobili di UniCredit*
Diritto di prelazione sugli immobili
Arianna, la vetrina degli immobili di UniCredit
Il diritto di prelazione, in ambito giuridico, consiste nel diritto di essere preferiti ad altri nella conclusione di un contratto. Questo diritto è particolarmente rilevante nel settore immobiliare, in quanto attribuisce a una parte una posizione di preferenza rispetto a terzi nell'acquisto o nell'affitto di un immobile.** Vediamo nel dettaglio che cosa significa e in quali casi può essere applicato.
Il diritto di prelazione permette di acquistare o affittare un immobile a uso abitativo o commerciale prima di altri. Di conseguenza, impedisce la vendita di una casa senza riconoscere, a chi detiene questo diritto, una precedenza sugli altri soggetti a parità di condizioni. Se il proprietario di un immobile decide di venderlo, deve prima di tutto presentare la cosiddetta “denuntiatio”, ossia una proposta contrattuale che include anche il termine entro il quale il prelazionario deve decidere se esercitare o meno il suo diritto di prelazione e avere la precedenza nell'acquisto, allo stesso prezzo.
Comunicare la volontà di vendita è fondamentale: in caso contrario il venditore è costretto a risarcire i danni o, se previsto dalla legge, l'interessato può anche esercitare il diritto di riscatto.
Il diritto di prelazione di un immobile, sia esso a uso abitativo o commerciale, può avvenire in due modalità differenti: volontaria o legale. Vediamo nel dettaglio in cosa si differenziano.
Il diritto di prelazione può essere stabilito autonomamente in un contratto di compravendita. È sufficiente inserire una clausola in cui il soggetto attesti di essere messo in una posizione preferenziale rispetto a terzi possibili acquirenti.
Tale modalità, chiamata anche “patto di prelazione”, è sottoscritta esclusivamente tra due parti: il venditore e il prelazionario. Di conseguenza, se non rispettato quanto stabilito, la parte lesa può richiedere un risarcimento dei danni, ma non può richiedere un riscatto del bene oggetto della compravendita.
La prelazione legale, a differenza di quella volontaria, è stabilita per legge. Di conseguenza il prelazionario può valersi contro terzi e invalidare la compravendita.
Il diritto di prelazione legale può essere applicato in diversi casi, tra cui:
Nel diritto di prelazione, i soggetti coinvolti sono liberi di stipulare o meno il contratto. Infatti, tale strumento giuridico non è legato alla libertà decisionale del proprietario di casa, il quale può scegliere se vendere a prescindere da tale strumento giuridico. Allo stesso modo, la libertà è garantita anche al prelazionario, che non ha l'obbligo di comprare l'immobile oggetto della compravendita, ma per legge deve essere informato per valutare l'opportunità e decidere se avvalersi del diritto di prelazione o se rinunciare a esso. In questo caso è sufficiente inviare al concedente una comunicazione scritta che attesti la volontà di rinunciare al diritto di prelazione.
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